Leonardo aveva osservato un particolare sistema acustico, diffuso ed utilizzato dai pastori dell’appennino romagnolo, la cui propagazione sonora era ottenuta amplificando il suono del corno: un antico strumento, ricavato dalla lavorazione di corna di bue o di montone. Per aumentare la risonanza del segnale, i pastori realizzavano grandi incavature coniche nel monte, avvalendosene, all’occorrenza, come megafoni per comunicare efficacemente fra loro, per orientarsi in situazioni di scarsa visibilità o segnalare imminenti pericoli. L’idea perspicace ci riporta indietro nel tempo, facendoci conoscere un sistema di comunicazione acustica, che non avremmo mai conosciuto senza l’appunto di Leonardo:
“fanno li pastori, in quel di Romagna, nelle radice dell’apennino, certe gran chonchavità nel monte a uso di corno, e da parte cometono un chorno, e quello pichol corno diventa un medesimo cho lla già fatta concavità, onde fa grandissimo sono”.
Proprio sulla base di queste annotazioni, trascritte questa volta nel manoscritto K, anch’esso conservato nella Biblioteca dell’Istituto di Francia a Parigi, l’architetto cesenate Pino Montalti ha progettato e ricostruito ben due concavità al parco San Donato di Sogliano al Rubicone. Alla base di queste gli utenti potranno attivare la propagazione acustica di suoni tradizionali simili a quelli emessi dai corni usati dai pastori; mentre nella parte superiore, dove il segnale si diffonderà, manufatti di forma parabolica, contribuiranno all’orientamento delle onde sonore e indicheranno visivamente la loro postazione.