GREGORIO BUDA
Sergente Maggiore Motorista
n.Sarsina (FC) – 11 settembre 1907
m.Castelvetrano (TP) – 18 giugno 1942
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Per regio Decreto del 28-01-1943 – Medaglia d’Argento al Valor Militare
“ Partecipava quale motorista mitragliere di velivolo aerosilurante, alla luminosa vittoria dell’Ala d’Italia nei giorni 14 e 15 giugno nel Mediterraneo. Incurante della violentissima e precisa reazione contraerea, che colpiva gravemente il velivolo durante l’attacco ad un incrociatore pesante, assolveva con serena fermezza il suo compito, respingendo il prolungato attacco della caccia avversaria e contribuendo all’abbattimento di due velivoli, fino a quando cadeva sulla sua arma, gravemente ferito”
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Il Museo della Linea Christa ha inaugurato domenica 13 novembre anche una nuova sezione interamente dedicata a Gregorio Buda, Medaglia d’Argento al Valor Militare della 2° Guerra Mondiale. La famiglia Buda ha infatti deciso di donare al Museo con sincera generosità la divisa, la medaglia, le fotografie e tutti i documenti appartenuti al nostro eroe ed alla sua straordinaria famiglia, che intrecciata con quella dei Raggi, ha combattuto in prima linea molti dei conflitti del Regno D’Italia. Dalla guerriglia dei “Cacciatori del Montefeltro” del nonno Enrico Raggi, alle trincee della “Brigata Casale” dello zio Tenente Decio Raggi (Prima Medaglia d’Oro al Valor Militare della 1° Guerra Mondiale), con il Sergente Maggiore Motorista Gregorio Buda, durante la 2° Guerra Mondiale, si vola sulle ali degli aerosiluranti nel mai dimenticato 132° Gruppo Autonomo Buscaglia.
In attesa di congedo, perché padre di quattro figli, ha la possibilità di rifiutare quella che sarebbe stata poi la sua ultima azione di guerra; ma la sua grande fede, l’amor di Patria e la condivisione per lo sprezzo del pericolo radicata nel gruppo, lo spingono a salire nuovamente a bordo del suo SM79 in occasione di una serie di scontri aeronavali, avvenuti fra il 12 e il 16 giugno 1942 nel Mediterraneo centrale ed orientale, che presero il nome di “Battaglia di mezzo giugno”. Gravemente colpito sui cieli di Pantelleria, muore qualche giorno dopo, il 18 giugno 1942, in ospedale a Castelvetrano in provincia di Trapani.
Padre tenerissimo, sposo e figlio affettuoso, dalla voluminosa corrispondenza da lui tenuta in tempo di guerra, emerge la figura di un uomo profondamente legato ai suoi cari ed alla sua terra e tuttavia determinato anche a seguire i suoi ideali, a rendere giusto servizio al suo Paese e a meritarsi quell’onore che la sua famiglia gli ha tramandato. A partire da Sarsina, suo luogo di nascita, ha vissuto anche a Mercato Saraceno, Miniera di Perticara e soprattutto Savignano di Rigo, che oltre ad accoglierlo nel periodo della sua adolescenza, dopo la sua morte, è diventata anche sua eterna dimora. La sua salma infatti, dopo aver trovato riposo in passato presso il sepolcro Raggi, a fianco di quella dello zio Decio, dal 2002, anno di dipartita anche della moglie novantasettenne Maria Ottavia Docci, giace finalmente dopo tanti anni nel piccolo cimitero di Savignano di Rigo, insieme a colei che ha saputo amarlo ed aspettarlo per un’intera vita.
Cogliamo nuovamente occasione per ringraziare la famiglia Buda per la graditissima donazione e soprattutto per l’aver ritenuto il nostro piccolo Museo abbastanza grande e meritevole di preservare e tramandare questa loro preziosissima memoria. Questo per noi deve essere davvero motivo d’orgoglio ed un traguardo che sarebbe stato impossibile raggiungere senza un costante lavoro di tutto lo staff “Linea Christa” e soprattutto senza l’inestimabile e costante impegno di Loretta Rocchi.
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